8. Accensione di un gruppo di lampade comandata da tre punti: gli invertitori.

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Nella lezione precedente abbiamo visto che due deviatori possono essere combinati assieme per comandare un gruppo di lampade da due punti distinti di una stanza o di un corridoio.

Ma come risolviamo il problema, se la nostra stanza ha tre ingressi?

In questo caso il terzo ingresso non ci dà modo di accendere o spegnere la lampada, questo vuol dire che siamo costretti a spegnere o accendere la lampada recandoci verso uno degli altri due ingressi, ed è chiaro che questa può risultare una operazione certamente scomoda.

Per tale motivo in commercio si trovano degli altri dispositivi che risolvono questo problema: si tratta degli invertitori.

Combinando due deviatori e uno o più invertitori si riesce a comandare un gruppo di lampade da un numero di punti pari alla somma dei due deviatori e degli invertitori impiegati.

L’invertitore al contrario del deviatore, è dotato di quattro contatti.

Ricapitolando: l’interruttore è dotato di due contatti, il deviatore è dotato di tre contatti ed infine l’invertitore è dotato di quattro contatti.

Esaminiamo lo schema di collegamento nel caso di due deviatori ed un solo invertitore. In questo specifico caso saremo quindi in grado di comandare un gruppo di lampade da ben tre punti (2 deviatori + 1 invertitore).

Il collegamento è molto simile al caso con due deviatori, ma in questo caso viene inserito tra di essi un invertitore.

Analizziamo subito il caso semplice in cui viene premuto il primo deviatore: in questo caso il conduttore di fase riesce a raggiungere senza interruzioni la lampada che di conseguenza si illumina.

Proviamo ora a vedere cosa accade quando viene premuto l’invertitore. Come si intuisce dallo stesso nome, le due levette realizzate in materiale conduttore che stabiliscono il collegamento con i quattro contatti, invertono il collegamento realizzando in tal modo una interruzione del conduttore di fase e conseguentemente la lampada si spegne.

Se ripremiamo una seconda volta l’invertitore, le due levette ritornano al precedente stato ristabilendo il collegamento del conduttore di fase con la lampada che si riaccenderà.

Premendo una terza volta l’invertitore la lampada si spegnerà nuovamente.

Se ora proviamo a premere un’altra volta il primo deviatore (quello di sinistra) cambieremo ancora il percorso del conduttore di fase, che in questa nuova configurazione riuscirà a raggiungere la lampada senza interruzioni e di conseguenza la lampada si illuminerà.

È evidente che analoga funzione potrà essere svolta dal secondo deviatore (quello di destra). Una volta premuto, anch’esso cambierà la configurazione del collegamento del conduttore di fase che in questo caso subirà una interruzione e la lampada si spegnerà.

Se proviamo a premere ancora l’invertitore, le due levette cambieranno posizione e invertiranno di nuovo i collegamenti permettendo alla lampada di riaccendersi.

Con questi esempi abbiamo dimostrato che premendo uno qualsiasi dei dispositivi (deviatori o invertitore) si riesce sempre a far cambiare stato alla lampada: se è accesa, si spegne oppure se è spenta si accende.

Questo è proprio il meccanismo che serve per comandare da tre punti distinti un gruppo di lampade, ed è proprio il problema che a inizio lezione dovevamo risolvere.

Applichiamolo ora al caso pratico della stanza a tre ingressi.

Come si può vedere, rispetto al caso precedente, si hanno due deviatori e un invertitore.

Si è scelto di posizionare un deviatore all’ingresso di sinistra ed uno in corrispondenza dell’ingresso in basso mentre l’invertitore è stato posizionato in corrispondenza dell’ingresso di destra. Appare ovvio che queste posizioni possono essere modificate secondo le proprie esigenze: ad esempio, l’invertitore potrebbe essere posizionato in corrispondenza dell’ingresso in basso o dell’ingresso di sinistra.

Si osserva che i collegamenti effettuati seguono fedelmente gli schemi di collegamento appena analizzati.

Effettuiamo ora delle simulazioni per verificare il corretto funzionamento dell’impianto. Assumiamo che la stanza sia buia. Entrando da sinistra si preme il deviatore, che cambia i collegamenti del conduttore di fase e consente l’accensione della lampada.

Uscendo dalla porta in basso, si preme il secondo deviatore che interrompe il circuito di fase spegnendo la lampada.

Supponendo ora di rientrare da destra, si manovra in questo caso l’invertitore che scambia i contatti e riaccende la lampada.

Uscendo dalla porta di sinistra si preme una seconda volta il deviatore che interrompe il circuito di fase e spegne la lampada.

Bene, da questo controllo abbiamo verificato il corretto funzionamento dell’impianto.

Possiamo riprendere l’analisi del circuito con riferimento alla posa dei cavi e al posizionamento dei vari elementi dell’impianto.

Si osserva che i deviatori e gli invertitori sono incassati nelle pareti in corrispondenza degli ingressi della stanza. Si noti l’utilizzo della lettera X per indicare la posizione dell’invertitore e la lettera D per indicare la posizione dei deviatori. Va fatto notare a tal proposito che esistono simboli specifici per indicare tutti gli elementi di un impianto elettrico, ma questo simbolismo non risulta utile per comprendere il principio di funzionamento dei circuiti che stiamo analizzando e per semplicità abbiamo deciso di non adottarlo in questo corso.

Ritorniamo all’analisi dell’impianto, osservando la presenza della scatola di derivazione da cui vengono prelevati i cavi di neutro e di fase.

Per quel che riguarda la realizzazione delle tracce, una possibile configurazione prevede, 3 tracce che partono dalla scatola di derivazione e raggiungono un invertitore, il deviatore di sinistra e le lampade, più una quarta traccia che consente il collegamento dell’invertitore al derivatore in basso. Non si tratta dell’unica configurazione. Un’altra possibile è ad esempio quella in cui anche per il deviatore in basso si realizza una traccia che conduce alla scatola di derivazione. In genere si cerca di adottare la soluzione che consente di ridurre la lunghezza delle tracce e di risparmiare sulla lunghezza dei cavi da impiegare.

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