LE DOMANDE DEI NOSTRI UTENTI

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Domanda: Ciao, ho visto in altri video con lo stesso relè finder, 4 contatti e due lampadine, ma con sequenza di accensione differente, cioè prima si accendono tutte e due poi una poi l’altra e così via, invece in altri video, prima una poi l’altra e così via. Da cosa dipende, che differenza c’è nei contatti che fa questa differenza? grazie

Risposta: 

I relè finder sono disponibili in divese serie e ciascuna serie mette a disposizione diversi modelli.

Nello specifico, le nostre esercitazioni utilizzano la serie 26, la quale mette a disposizione ben sei modelli, noti come 26.01, 26.02, 26.03, 26.04, 26.06 e 26.08, riprodotti nella figura seguente.

Anche se ad una prima ispezione visiva tali componenti appaiono identici, la loro funzionalità ovviamente cambia da modello a modello.

Ad esempio, come illustrato nei circuiti in figura, il modello 26.01 è dotato di un solo interruttore, mentre gli altri modelli sono dotati di due interruttori.

L’apertura e la chiusura degli interruttori all’interno del relè segue delle sequenze ben definite che variano da modello a modello secondo quanto riportato nella tabella seguente.

E’ interessante notare come il modello s6.06 abbia una sequenza composta soltanto da tre condizioni (denominate impulsi nella tabella seguente). Quindi si ha che inizialmente entrambi gli interruttori sono aperti, e quindi entrambe le lampadine sarebbero spente, poi si passa alla condizione in cui un solo interruttore viene chiuso e pertanto si ha una sola lampadina accesa e poi si passa subito alla condizione in cui entrambi gli interruttori si chiudono e pertanto entrambe le lampadine si accendono.

Sempre nella tabella seguente si osserva che sono disponibili due modelli (26.04 e 26.08) che operano con quattro impulsi ossia con quattro condizioni differenti nella sequenza di apertura e chiusura degli interruttori.

Ne deriva che diversi video sul relè finder potrebbero mostrare sequenze diverse dal momento che potrebbe essere stato scelto il modello 26.04 o il modello 26.08. Nello specifico, si vede che il modello 26.04 partendo dagli interruttori entrambi aperti, passa subito alla condizione in cui entrambi gli interruttori sono chiusi. Nel caso del modello 26.08, si ha invece che dalla condizione in cui entrambi gli interruttori sono aperti, si passa alla condizione in cui viene chiuso un solo interruttore.

Domanda: Buonasera , avrei delle cose da chiedere sulla corrente alternata se posso.. non mi è chiaro se nella corrente alternata si genera il flusso di elettroni ? Se la polarità cambia più volte in un secondo , come può generarsi il flusso di elettroni ? È come se andassero avanti e indietro ripetutamente ? Quindi a differenza della corrente continua , in quella alternata cè solo differenza di potenziale , ma senza flusso di elettroni ? Chiedo scusa per l’ignoranza.. grazie

Risposta:  Sì, nel caso della corrente alternata gli elettroni sono sollecitati da forze elettriche in un verso durante la semionda positiva e da forze elettriche di uguale intensità ma di verso opposto durante la semionda negativa. Pertanto pur avendo degli elettroni in movimento, si ha che complessivamente la loro posizione rimane mediamente la stessa come se fossero stati fermi poiché in un’onda intera si saranno spostati prima in una direzione e poi nella direzione opposta. Non a caso se misuriamo il valore medio della corrente alternata troviamo una corrente nulla.

Domanda: Chiedo scusa , un chiarimento.. non mi è chiaro che fine fanno gli elettroni che si muovono.. nel senso che , questi elettroni partono dal polo negativo della pila .. attraversano il citcuito.. e arrivano nel polo positivo della pila.. e poi ? Si fermano li ? Significa che la pila resta carica fino a quando il quantitativo di elettroni non annulla la positività del polo positivo della pila ? Grazie..

Risposta: Nel caso delle pile si hanno delle reazioni dette di ossido-riduzione. In particolare, al polo negativo abbiamo specie chimiche in grado di cedere elettroni i quali messi in movimento dalle forze elettriche generate da questo eccesso di elettroni, raggiungono il polo positivo nel quale sono presenti specie chimiche in grado di “catturare” e meglio di combinarsi con gli elettroni in arrivo in modo tale che il processo chimico di ossido-riduzione complessivo rimanga in equilibrio.

Domanda: buonasera, ho acquistato il vostro kit e sono a questa lezione, complimenti per i video. Avrei una domanda, ipotizziamo che io ho 2 stanze (in realtà a me serve per 3), da collegare con tutti i cavi elettrici, ma voglio che ogni stanza sia indipendente, per cui per esempio ipotizziamo che voglia staccare la luce per una sola stanza (stesso contatore, ma ogni stanza indipendente). Come si procede? Grazie in anticipo

Risposta: In questo caso è sufficiente realizzare tre circuiti indipendenti ciascuno con accensione comandata da semplice interruttore unipolare come indicato nella figura seguente:

Si vede come dalla scatola di derivazione indicata sulla sinistra con il rettangolo tratteggiato, partano tre coppie di conduttori neutro/fase ciascuna destinata ad una differente stanza. All’interno di ogni stanza si trova poi il circuito interruttore/lampadina già analizzato nel nostro corso.

Questo schema può essere realizzato con il nostro kit. Nel nostro kit sono inclusi infatti un interruttore e due deviatori. Usando i due deviatori come interruttori si hanno a disposizione di fatto dei tre interruttori necessari per realizzare il circuito in questione. A tal proposito si faccia riferimento alla figura seguente.

Domanda: ho visto e capito sul link il discorso, è possibile al posto degli interruttori unipolari mettere subito sotto il contatore tipo quegli interruttori di aspetto simile ai differenziali? se sì, quali sono? avrei bisogno di sapere dal contatore oltre al differenziale magnetotermico, come mettere questi 3 pulsanti. Scusate, so che sto stressando forse è un po’ oltre il corso. Grazie mille, oltre che un corso fatto benissimo, siete davvero molto gentili. 🙂

Risposta: Certamente è possibile sostituire gli interruttori unipolari con degli interruttori bipolari o addirittura con degli interruttori magnetotermici (per intenderci quelli “simili ai differenziali”) come quello indicato nella figura seguente:

A differenza dei semplici interruttori, l’interruttore magnetotermico oltre a fungere da interruttore agisce anche da protezione poiché è in grado di attivarsi in presenza di sovracorrenti. In particolare la parte magnetica entra in funzione immediatamente nel caso di forti assorbimenti di corrente come nel caso di cortocircuiti mentre la parte termica entra in funzione dopo un certo ritardo nel caso di sovraccarichi prolungati della rete a cui è connesso l’interruttore.

Gli interruttori magnetotermici vanno installati in apposito quadro ed il collegamento è riportato nella figura seguente. In generale va detto che non viene usato un magnetotermico per stanza ma nessuno vieta di farlo se questa è l’intenzione.

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