Storia della domotica
La letteratura è abbastanza concorde sul far risalire l’inizio della storia domotica agli anni Settanta del secolo scorso quando cominciarono ad apparire sul mercato i primi sistemi di allarme nelle abitazioni, i sistemi di regolazione dell’intensità delle luci nonché di regolazione degli impianti di riscaldamento ed infine i primi impianti di diffusione sonora nei diversi ambienti della casa.
Un altro punto su cui la letteratura della domotica risulta concorde riguarda la principale tecnica impiegata per la comunicazione con i vari dispositivi da controllare: le onde convogliate, introdotte per la prima volta negli Stati Uniti.
Il sistema ad onde convogliate si basa sull’impiego del cablaggio già presente in un impianto elettrico domestico tradizionale come mezzo fisico per la trasmissione dei segnali di comunicazione verso i sistemi e gli elettrodomestici da controllare. Il principio di funzionamento appare dunque geniale nella sua semplicità: i cavi elettrici usati per alimentare le apparecchiature all’interno delle abitazioni erano impiegati contestualmente per controllare le apparecchiature stesse! Mentre oggi appare abbastanza scontato far transitare più segnali elettrici sui medesimi cavi, pensiamo ad esempio ai cavi usati per il collegamento ad Internet, negli anni Settanta questo non era poi così scontato. In particolare, il principio adottato era basato sull’uso di segnali aventi una forma d’onda notevolmente differente rispetto all’andamento della tensione elettrica usata per la distribuzione dell’energia elettrica. Diamo qualche dettaglio storico e tecnico.
Nel 1975 un’azienda chiamata Pico Electronics sviluppò e brevettò la tecnologia X10 Power line carrier. Questa società aveva già provato nove diversi approcci senza successo, ma durante lo sviluppo del sistema per la decima volta riuscì finalmente ad avere successo. Si decise pertanto di chiamare tale tecnologia X10. L’idea alla base di X10 era quella di trasmettere un segnale con frequenza a 120 kHz sulla linea di alimentazione elettrica.
Ogni segnale veniva specificamente codificato con un codice House e Unit. Sebbene tali tecnologie fossero state sviluppate già durante gli anni 50, nessuna di esse era stata implementata in modo simile a X10. Dopo aver brevettato la tecnologia X10, ci sono voluti solo pochi anni per introdurre questo prodotto sul mercato. Nello specifico fu nel 1978 che il protocollo X10 venne lanciato sul mercato. A causa del fatto che la trasmissione dei dati avveniva riutilizzando le linee elettriche esistenti, si trattava di una tecnologia relativamente economica perché non era necessario alcun cablaggio aggiuntivo. Tecnicamente si faceva uso di dispositivi in grado di decodificare i segnali introdotti nei cavi dell’impianto elettrico. Tali dispositivi andavano pertanto interposti tra le apparecchiature da comandare e l’impianto elettrico stesso.
I segnali di comando verso le apparecchiature venivano quindi codificati ed inviati nell’impianto elettrico da una centralina di gestione consentendo quindi la regolazione dell’intensità luminosa di una lampadina o l’accensione o spegnimento di un elettrodomestico.