12. Accensione di un gruppo di lampade comandata da tre punti: il relè di interruzione.
Estendiamo i concetti analizzati nella lezione precedente ad un numero qualsiasi di pulsanti. Prendiamo in considerazione il caso con tre pulsanti.
Si osserva che rispetto al caso con singolo pulsante ciò che cambia è che tutti i pulsanti vanno collegati in parallelo.
Ciò significa che ogni pulsante viene collegato al conduttore di fase e alla bobina del relè.
Con questo schema risulta chiaro che è possibile aggiungere con poco sforzo altri pulsanti. Si nota, rispetto all’approccio con gli invertitori e deviatori, che il numero di cavi da utilizzare è ridotto ed inoltre l’aggiunta di nuovi pulsanti non comporta alcuna modifica sui collegamenti preesistenti. Questo non vale nel caso degli invertitori, poiché l’aggiunta di un nuovo invertitore richiede una modifica ai collegamenti preesistenti nell’impianto elettrico.
Gli svantaggi di questo approccio vanno ricercati nel fatto che il relè è comunque un dispositivo più costoso ed i modelli più vecchi o di bassa qualità sono in genere abbastanza rumorosi. Il relè inoltre è un dispositivo che tende a deteriorarsi più rapidamente degli invertitori e dei deviatori ed è quindi più probabile che sia tra i primi elementi a dover essere sostituito nel corso degli anni di vita dell’impianto elettrico.
Esistono modelli di relè in cui la bobina viene alimentata a bassa tensione. Questo significa che i pulsanti non sono collegati direttamente al conduttore di fase ma vengono collegati ad un alimentatore a bassa tensione. In questo modo il punto di manovra (cioè il pulsante) si trova ad essere alimentato con una tensione per nulla pericolosa per l’uomo e in caso di contatti accidentali con i conduttori non si corre alcun rischio. Il prezzo da pagare in questa configurazione a bassa tensione è l’impiego di un alimentatore in grado di fornire la bassa tensione richiesta per alimentare la bobina.
Ritorniamo alla nostra configurazione con alimentazione a 230V della bobina e analizziamo il caso di un cablaggio in una stanza.
Come sempre si parte dai conduttori fase e neutro provenienti dal contatore elettrico e disponibili in una scatola di derivazione incassata nella parete.
Si osserva che il conduttore di fase va ad alimentare i tre pulsanti.
Dai tre pulsanti partono i conduttori che vanno ad alimentare la bobina del relè. L’altro contatto della bobina viene invece collegato al cavo del neutro.
Il conduttore di fase alimenta anche l’interruttore del relè. All’altro capo dell’interruttore viene realizzato il collegamento verso la lampada.
L’altro contatto della lampada viene collegato al cavo del neutro.
Si osserva che per evitare confusione in fase di cablaggio, i cavi che fanno capo ai pulsanti sono stati scelti di colore nero che come già detto è un colore ammesso per i cavi di fase.
Lo schema di collegamenti così illustrato non è certamente proponibile per un cablaggio reale.
Concentriamoci ora proprio su questo punto.
Prendiamo in considerazione la nostra stanza, per la quale dobbiamo individuare i punti in cui posizionare i pulsanti, quello in cui posizionare la lampada (o il gruppo di lampade) ed infine quello in cui posizionare il relè. In particolare, la posizione del relè è stata indicata con la lettera R mentre la posizione dei pulsanti è stata indicata con la lettera P.
Sulla base di queste scelte occorre realizzare le tracce che dovranno alloggiare i tubi nei quali saranno fatti passare i cavi dell’impianto elettrico; si individuano in particolare quattro tracce da realizzare.
Il cablaggio dei cavi segue le tracce realizzate. La scatola che contiene il relè è anche quella da cui vengono prelevati i cavi di neutro e di fase e che vanno ad alimentare come previsto i pulsanti, le lampade ed il relè.
I cerchi in rosso individuano i tubi che devono essere alloggiati in ogni singola traccia.
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